GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO AI MUSEI REALI DI TORINO 25 APRILE – 1 MAGGIO 2024: 36.065 BIGLIETTI
I Musei Reali di Torino consolidano la loro posizione di rilievo tra le istituzioni culturali più apprezzate dal pubblico. Tra giovedì 25 aprile e mercoledì 1 maggio 2024 sono stati 36.065 i biglietti emessi per la ricca offerta del sistema museale: 28.359 per le collezioni permanenti e i percorsi di visita dei Musei Reali, comprendenti anche l’inedito percorso della Basilica paleocristiana del Salvatore e la mostra archeologica La Scandalosa e la Magnifica. 300 anni di ricerche su Industria e sul culto di Iside in Piemonte, aperti in occasione del tricentenario del Museo di Antichità.
Molto positivo è anche il dato di affluenza alla mostra L’Autoritratto di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro (3.334), aperta fino al 30 giugno in Biblioteca Reale con due sezioni collaterali in Galleria Sabauda, e all’esposizione Guercino. Il mestiere del pittore (4.372), in corso fino al 28 luglio nelle Sale Chiablese.
Rispetto allo stesso periodo del 2023, i Musei Reali registrano quest’anno un importante incremento del numero di biglietti (+83%), contando nel mese di aprile 2024 oltre 100.000 ingressi.
Per celebrare i 300 anni del Museo di Antichità (1724-2024), Torino si è riappropriata di uno straordinario tassello della sua storia con l’apertura dell’inedito percorso archeologico della Basilica paleocristiana del Salvatore, curato da Filippo Masino e Stefania Ratto, grazie a una consolidata sinergia istituzionale tra Soprintendenza, Segretariato regionale e Musei Reali. Per una straordinaria esplorazione della storia della città, il percorso arricchisce la visita al Teatro Romano e alla sezione del Museo di Antichità dedicata all’Archeologia a Torino, al piano interrato della Manica Nuova, valorizzata da un rinnovato allestimento multimediale. Il programma di celebrazioni si è aperto con la mostra archeologica La Scandalosa e la Magnifica. 300 anni di ricerche su Industria e sul culto di Iside in Piemonte, visitabile fino al 10 novembre 2024 nello Spazio Scoperte, al secondo piano della Galleria Sabauda. L’esposizione, curata dall’archeologa Elisa Panero dei Musei Reali, in collaborazione con l’Università di Torino, offre un viaggio nella città romana di Industria-Bodincomagus, centro “alpino” dalle forti connotazioni cosmopolite, che lega culti locali, orientali, rapporti economici e culturali con l’Egeo orientale: le sorti archeologiche del sito hanno accompagnato la storia e le vicende del museo torinese e del casato sabaudo, tra le più antiche attestazioni in Italia del culto di Iside, definita “La Scandalosa e la Magnifica” nell’inno del III- IV secolo d.C. rinvenuto a Nag Hammadi in Egitto e dedicato alla dea orientale, alla quale la mostra è intitolata.
L’Autoritratto di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro è un’occasione unica per guardare negli occhi il grande artista rinascimentale: il prezioso foglio, icona della storia dell’arte di tutti i tempi, è eccezionalmente esposto insieme a sei disegni del periodo francese, appartenenti al Codice Atlantico, e al diario della visita che il Cardinale Luigi d’Aragona fece al Maestro, il 10 ottobre 1517, ad Amboise. La mostra, posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e curata da Paola Salvi, docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, è una macchina del tempo che permette di apprezzare disegni e progetti realizzati da Leonardo nell’ultima fase della sua vita, grazie a prestiti eccezionali: dalla canalizzazione della Loira agli studi geometrici e alle riflessioni sulla pittura, in rapporto con lo spettatore di tutti i tempi, insieme a una scelta di opere della Biblioteca Reale di Torino, come il Codice sul volo degli uccelli, gli studi anatomici sul corpo umano e quelli sul cavallo. Il percorso è completato da una nutrita selezione di dipinti, disegni, incisioni, matrici calcografiche e fotolitografie che documentano la fortuna del celebre disegno di Torino e del volto del Genio dal Cinquecento all’Ottocento: tra gli artisti in mostra Sodoma, Giovan Ambrogio Figino, Giuseppe Bossi, Raffaele Albertolli e Pompeo Marchesi.
A impreziosire questo racconto per immagini, la Galleria Sabauda dedica al primo piano una sala a 20 opere eseguite da pittori leonardeschi, allievi, seguaci e imitatori del Maestro, a cura di Annamaria Bava, nelle quali si evidenzia l’attualità della lezione di Leonardo. La sezione Volti contemporanei, a cura di Sandro Parmiggiani, presenta una selezionata rassegna di 15 sculture di Giuliano Vangi (Barberino di Mugello, Firenze, 1931 – Pesaro 2024), segnate da una peculiare intensità espressiva, e completa con uno sguardo contemporaneo l’ambito della raffigurazione del volto.
Accompagna la mostra un volume in italiano e inglese a cura di Paola Salvi, edito da Silvana Editoriale (320 pagine e 180 immagini), che amplia i contenuti dell’esposizione con ulteriori disegni del periodo francese, tra cui la serie del Diluvio e schizzi per il monumento equestre a Francesco I, e una sezione dedicata alla conservazione e alla diagnostica del celebre Autoritratto della Biblioteca Reale di Torino.
La rassegna Guercino. Il mestiere del pittore è un evento spettacolare e di grande originalità curato da Annamaria Bava dei Musei Reali e da Gelsomina Spione dell’Università di Torino, con un comitato scientifico composto da Daniele Benati, David García Cueto, Barbara Ghelfi, Francesco Gonzales, Fausto Gozzi, Alessandro Morandotti, Raffaella Morselli, Sofia Villano. Al centro dell’esposizione è il mestiere del pittore nel Seicento, esemplificato sulla figura di uno dei maggiori protagonisti della scena artistica dell’epoca. Ripercorrendo temi e aspetti che attraversano tutta la carriera del Maestro, grazie a capolavori di primo piano, la mostra intende dare conto più in generale della professione del pittore a quel tempo: le sfide del mestiere, i sistemi di produzione, l’organizzazione della bottega, le dinamiche del mercato e delle committenze, i soggetti più richiesti. A partire dal significativo nucleo di dipinti e disegni appartenenti alle collezioni della Galleria Sabauda e della Biblioteca Reale di Torino, oltre cento opere del Maestro emiliano e di artisti coevi come i Carracci, Guido Reni e Domenichino – provenienti da più di 30 importanti musei e collezioni, compresi il Museo del Prado di Madrid e il Monastero di San Lorenzo a El Escorial – danno vita a un grande affresco del sistema dell’arte nel Seicento, guidati dal talento di quel “mostro di natura e miracolo da far stupir” che fu Guercino, secondo la definizione che ne diede Ludovico Carracci, impressionato dal suo talento. Grazie a una strutturata bottega e alla ricchissima documentazione lasciata, alla rete di mentori e intermediari, ai rapporti con tanti e diversi committenti – richiesto come fu da borghesi, nobili, pontefici e prelati, ma anche dalle più prestigiose corti europee – Guercino diventa l’esempio perfetto della vita, dell’iter creativo e del mestiere di ogni pittore. Le importanti opere riunite nelle Sale Chiablese dei Musei Reali – inclusi due dipinti inediti da collezioni private e tele che permettono lo straordinario ricongiungimento, dopo 400 anni, del ciclo Ludovisi – sono dunque particolarmente significative per questo racconto, sviluppato in 10 sezioni tematiche tra confronti, parallelismi, testimonianze.
Sabato 18 maggio, per la Giornata Internazionale dei Musei, è prevista l’apertura straordinaria serale dei Musei Reali dalle 19.30 alle 22.30 con tariffa speciale e, alle 21.30, lo spettacolo di arte performativa a cura della Fondazione Cirko Vertigo, in cui saranno messi in scena nel Giardino Ducale numeri di bal di corda, tessuti aerei, cinghie aeree e cerchio aereo.
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