Sono iniziati i lavori di restauro della scultura equestre raffigurante il duca Vittorio Amedeo I, collocata alla base dello Scalone d’Onore di Palazzo Reale!

Andrea Rivalta, Monumentro equestre a Vittorio Amedeo I

La scultura equestre del duca Vittorio Amedeo I si trova alla base dello Scalone d’Onore di Palazzo Reale. Insieme alla nicchia nella quale è inserita, decorata a stucco con motivi di panoplie, l’opera è l’unica sopravvivenza dell’antico Scalone d’Onore seicentesco dell’edificio, stravolto nel 1862 dall’intervento progettato dallo scenografo Domenico Ferri, chiamato a Torino da Vittorio Emanuele II, poco dopo l’unificazione, per adeguare la residenza al nuovo rango di Prima Reggia d’Italia.

Il monumento equestre fu realizzato da due diversi artisti a partire dal 1619. Lo scultore Federico Vanello si occupò della realizzazione delle parti in bronzo, ossia il personaggio trionfante di Vittorio Amedeo I in sella al cavallo con indosso il Collare della Santissima Annunziata e la Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, mentre Andrea Rivalta scolpì le restanti componenti in marmo, quali il cavallo rampante e i due prigionieri posti alla base dell’opera. In quest’ultimo caso, i riferimenti stilistici per i due prigioni furono alcune celebri opere di Michelangelo, di Giambologna e in generale i modelli manieristi del Cinquecento.

Originariamente questo monumento equestre, tra i più antichi presenti a Torino, doveva raffigurare il duca Emanuele Filiberto. Tuttavia, a causa della morte prematura dello scultore Andrea Rivalta, le diverse componenti della scultura vennero conservate per alcuni decenni nei depositi del palazzo, per essere recuperate e assemblate solo nel 1663, quando il duca Carlo Emanuele II scelse di far portare a compimento l’opera, modificandone però il soggetto. Fu così che da allora la scultura non raffigura più l’illustre antenato Emanuele Filiberto, bensì Vittorio Amedeo I, padre di Carlo Emanuele II.

L’opera, realizzata in bronzo e marmo, costituisce una raffinata espressione della scultura piemontese del Seicento e necessita di un importante intervento di restauro. I materiali della scultura, dal basamento fino agli elementi decorativi, devono essere consolidati e ripristinati nella loro integrità, ripuliti dalle sedimentazioni e dai pulviscoli accumulatisi nel corso degli anni anche a causa dell’esposizione agli agenti esterni. In condizioni ancora peggiori versa la nicchia, dove gli stucchi presentano evidenti lacune e luoghi di degrado, con distacco delle decorazioni e fioriture dovute a precedenti infiltrazioni d’acqua. Il progetto di restauro della scultura sarà inoltre l’occasione per compiere alcuni studi più approfonditi sull’opera di Federico Vanello e Andrea Rivalta, finalizzati a conoscere nel dettaglio le tecniche e i materiali di lavoro antichi.

Contestualmente all’intervento di restauro del monumento equestre e della sua nicchia, si è scelto di intervenire anche sull’intera rampa di accesso dello Scalone d’Onore, che accoglie i visitatori dalla Corte d’Onore di Palazzo Reale. Nell’ambito di questo importante cantiere di restauro e manutenzione verranno dunque ripuliti i marmi di Carrara presenti sulla scalinata, sulle balaustre monumentali e sui rivestimenti parietali, oltre a due sculture raffiguranti il Principe Tomaso di Savoia Carignano e Andrea Provana. Tale revisione conservativa valorizzerà appieno un’importante area dei Musei Reali, permettendo una nuova lettura da parte del pubblico dell’apparato decorativo e architettonico dell’antica residenza sabauda.

 

Il restauro è svolto a cura dalla ditta Allegra Carlone, in collaborazione con Areté Restauri.
I Musei Reali ringraziano il partner SPEA per il fondamentale sostegno nella cura e valorizzazione del patrimonio.