ANIMALI A CORTE – MARIO MERZ

Giardino di Levante

MARIO MERZ
Senza titolo (doppio igloo di Porto), 1998
strutture d’acciaio, fusione in alluminio, neon, fascine
Ø 800X580 cm

Collezione Merz, Torino

I neon con la sequenza di numeri di Fibonacci e gli igloo, realizzati con materiali diversi, sono i segni distintivi di Mario Merz, esponente di spicco del movimento dell’Arte Povera. Nel Senza titolo realizzato per il parco del Museu Serralves di Porto in occasione della mostra personale allestita nel 1998, il cervo rende omaggio al tema ricorrente degli animali, preistorici o terribili, che entrano così a far parte anche del vocabolario degli igloo, accrescendone la dimensione arcaica e primitiva. L’opera richiama in modo diretto l’ambiente naturale sia attraverso l’impiego delle fascine – una presenza costante nella produzione dell’artista fin dagli anni ’70, sia attraverso la presenza del cervo, la cui figura maestosa è resa ancora più espressiva dal numero ‘Fibonacci’ 10946 posizionato sul fianco dell’animale, qui in fusione di alluminio.

Bio

Nasce nel 1925 a Milano (muore nel 2003). Mario Merz si formò a Torino, dove iniziò anche gli studi di medicina. Dopo la guerra iniziò la sua carriera di pittore, passando in breve tempo dall’astrattismo al linguaggio informale. Al 1954 risale la sua prima esposizione personale (Torino, Galleria La Bussola), mentre dal decennio seguente iniziò a sperimentare altre tecniche divenendo un artista eclettico, grazie all’adozione di tubi al neon, ma anche ferro, cera, pietra e terra, elementi che ne determinarono il totale abbandono della pittura tradizionale per una definitiva svolta materica. Nel 1959 sposò Marisa, anch’ella artista. Il nome di Merz si collega indissolubilmente a quello dell’Arte povera, movimento di cui fu uno dei massimi esponenti a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta.