Nel 1860 il re Vittorio Emanuele II donava l’intera collezione allo Stato italiano e nel 1865 la Galleria veniva trasferita nella nuova sede del Palazzo dei Nobili in Via Accademia delle Scienze, dove rimane fino al 2014, anno del trasferimento nella sede attuale. Arricchita con importanti acquisizioni, in particolare opere di maestri italiani del Rinascimento e primitivi fiamminghi e, nel 1930, dalla raccolta dell’industriale Riccardo Gualino, la pinacoteca espone oggi oltre ottocento opere.
Al piano terreno la sezione dedicata ai maestri piemontesi del Rinascimento; al primo piano le collezioni italiane e straniere dal Quattrocento al primo Seicento, con importanti opere, tra cui la Madonna con Bambino di Beato Angelico, la Madonna con Bambino e Santi di Mantegna, la Cena in casa di Simone di Veronese, l’Annunciazione di Gentileschi e il San Giovanni Battista di Guido Reni; infine, al secondo piano, troviamo le opere dal Seicento all’Ottocento, tra cui le celebri vedute di Torino dipinte da Bernardo Bellotto, nonché la splendida collezione Gualino che ospita, tra gli altri, una Madonna con Bambino di Duccio e una Venere di Sandro Botticelli.
Di grande interesse il nucleo di dipinti fiamminghi e olandesi provenienti dalla collezione del Principe Eugenio di Savoia-Soissons, allestita al secondo piano.
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Tra le più scenografiche collezione di armi e armature antiche del mondo
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Un vertice dell’architettura barocca
Galleria Sabauda
I capolavori della pittura nelle collezioni dei Savoia
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Il più antico museo di antichità in Europa
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