Liceo Economico Sociale Flora, Torino
Classe 3A
Rebecca Castellana, Jacopo De Vito, Alessia Di Summa, Lavinia Gavrilita, Maria Beatrice Italiano, Martina Lino, Sofia Lo Presti
Ins. Giulia Chiono
Il XX Secolo fu caratterizzato da guerre e conflitti di vario genere che hanno portato
importanti cambiamenti culturali. Nello specifico, il nostro tavolo è la rappresentazione della colonizzazione e ogni minimo dettaglio vuole trasmettere non solo l’atto della
guerra, ma soprattutto la sua essenza.
Per realizzarlo abbiamo recuperato una cartina geografica di quegli anni, sebbene inizialmente pensassimo che fosse meglio utilizzare una cartina più moderna che rispecchiasse l’epoca attuale. Poi ci siamo chiesti: non è forse in quegli anni che l’Africa subisce un importante processo di decolonizzazione? Sì, ed è un dato di fatto.
L’atto di colonizzare indica il desiderio di depredare un territorio del suo patrimonio materiale e immateriale, fino alla sua completa sottomissione. Abbiamo rappresentato questo concetto attraverso una tavola apparecchiata in cui la cartina indica la tovaglia su cui i colonizzatori consumano l’essenza di uno Stato. I piatti contengono le risorse, i valori e l’identità di uno Stato, ossia ciò “su cui mangiano” i colonizzatori, che appropriandosi dei diritti, delle risorse, dell’identità e della libertà dei Paesi invasi, riescono sempre di più a rimarcare la loro posizione dominante nel mondo.
Accanto, i tovaglioli realizzati con fogli di giornale a simboleggiare il ruolo dei media manovrati e piegati a favore delle grandi potenze: ancora oggi, infatti, i media scelgono accuratamente quali fatti storici divulgare e quali omettere.
I soldatini grigi alludono alla perdita di potere decisionale e di identità, mentre l’intenso verde militare indica la posizione di vantaggio non solo militare ma anche culturale: soldatini, aerei e autocarri, infatti, simboleggiano in modo diretto e immediato l’occupazione militare dei territori.
Le monete rappresentano i centri del potere economico-finanziario del tempo, alcuni dei quali sono ancora oggi centrali.
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