Bando PRIMA, Prevenzione Ricerca Indagine Manutenzione Ascolto per il patrimonio culturale

I Musei Reali sono un insieme articolato di architetture, beni conservati e allestimenti destinati alla fruizione del pubblico. Tale complessità necessita di un piano generale per la conservazione programmata che intervenga sulla consistenza materica così come sulla modalità di fruizione. Con l’intento di redigere un progetto pilota, la scelta è stata orientata verso tipologie differenti di beni con diversi livelli di conservazione, tale da coprire una casistica piuttosto ampia.

 

Palazzo Reale, con l’Armeria e la Biblioteca, museo di se stessi ma anche con una funzione “originaria” nel caso della Biblioteca, sono riuniti in una architettura articolata, riconoscibile e leggibile nella sua consistenza. All’interno sono conservati l’allestimento della residenza reale, la collezione delle armi e il patrimonio librario, con un patrimonio conservato ricco ed eterogeneo. La visitabilità e la fruizione sono garantiti in molte delle loro parti in modo continuativo e in altre aree in modo saltuario.

Un maggior controllo della conservazione e una programmazione adeguata consentirebbero di ampliare la fruibilità e l’offerta culturale.

La Cappella della Sindone ha una storia che l’ha portata ad essere oggi in una condizione ottimale dopo un lungo periodo di chiusura e restauri. Condizione che va tuttavia monitorata nel tempo per individuare e programmare adeguati e continui interventi di conservazione.

 

I Giardini Reali, storica pertinenza del Palazzo, sono oggi aperti alla città e alla comunità dei visitatori per una pubblica frizione gratuita negli orari di apertura del museo. Un giardino storico sul tema della conservazione riunisce i temi delle consistenze materiche e della componente vegetale, condizione che determina un piano di manutenzione che si confronta con la materia “viva”.

In generale il patrimonio culturale ha bisogno di cure che garantiscano la conservazione, l’identità e la fruizione. A valle di interventi di restauro che intervengono in modo sostanziale e riportano il bene ad una condizione di ripartenza, si deve prevedere un complesso di attività e interventi destinati al controllo e monitoraggio finalizzati alla conservazione della materia, al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene.

La conservazione preventiva passa attraverso un piano di manutenzione programmata che individua interventi di controllo e monitoraggio, anche indipendenti dalla azione umana, da eseguire con cadenze temporali stabilite secondo la specificità dei beni. Questo strumento deve costituire una risorsa a monte rispetto ai piani di manutenzione “ordinaria” già in essere nel complesso museale, partendo da una base conoscitiva e gestionale generale da implementare e incrociare con i dati degli interventi puntuali. Il piano renderà quindi disponibile il dato aggiornato che consentirà la programmazione degli interventi, superando così l’intervento emergenziale a favore di una cultura della conservazione volta alla gestione degli interventi e delle risorse.

 

I beneficiari diretti dell’iniziativa sono rappresentati dai visitatori dei Musei Reali e dalla collettività nel suo insieme per quanto riguarda i Giardini reali aperti gratuitamente alla cittadinanza durante gli orari di apertura del complesso museale. Per condividere e diffondere la cultura della conservazione nella comunità locale e nella comunità patrimoniale oltre a quella scientifica, l’iniziativa in oggetto si pone l’intento di redigere un progetto pilota potenzialmente replicabile in altri contesti analoghi per tecnica, contesto o uso. In ragione di questo, i beneficiari indiretti potranno essere altre istituzioni culturali pubbliche e/o private che si occupano di patrimonio culturale vincolato, fornendo i più adeguati strumenti di conoscenza specialistica a carattere tecnico e tecnologico, con l’attenzione rivolta anche alla sostenibilità finanziaria, ambientale e sociale.

Questo potrà generare ricadute positive in termini sia di disseminazione tecnica dei dati da condividere ed estendere ad altri beni assimilabili, sia di diffusione di buone pratiche nell’intento di promuovere e sostenere la crescita di una cultura diffusa della conservazione preventiva programmata del patrimonio culturale immobile e mobile con il fine di trasmetterlo alle generazioni future e di garantirne il miglior utilizzo e godibilità a un pubblico allargato ed eterogeneo.